da www.bergamonews.it
Treviglio - "Il ballottaggio non è il secondo tempo, ma è una partita nuova. E respiro un clima più aspro" dichiara il candidato sindaco dell'asse Pdl - Lega Nord.
Pezzoni al ballottaggio:
mi sento un po' come Pisapia
mi sento un po' come Pisapia
“Capisco che il ballottaggio non è il secondo tempo, ma è una partita nuova. Però visti gli attacchi delle ultimi giorni, sembra che tutte le colpe di Treviglio siano mie, ecco, allora a parti inverse, mi sento un po’ come Giuliano Pisapia”. La frase è di Giuseppe Pezzoni, 44 anni, candidato sindaco a Treviglio sostenuto dall’asse Pdl-Lega Nord. Pezzoni, presidente della Mia e preside dei Salesiani, non è nuovo ai duelli della politica, è già stato sindaco di Pagazzano, ma questa volta sente “un clima più aspro, c’è una certa tensione a cui non sono abituato”.
Non mi dirà che con il 21,20% di vantaggio ora ha paura?“No, paura no. Però devo dire che i toni che vengono usati in questi ultimi giorni nei nostri confronti sono duri, accesi. I miei avversari puntano su un controprogramma per demolire la nostra squadra”.
Eppure non è nuovo agli scontri politici.“È vero, mi piace confrontarmi ma con flair play, non sono abituato a questo clima, che è decisamente cambiato rispetto a quindici giorni fa. È proprio cambiata la strategia dei miei avversari, forse dovuta al fatto che partono in forte svantaggio. Prima c’era una lotta nel centro sinistra, ora si sono tutti compattati contro di me”.
Che cosa sta facendo in queste ultime giornate di campagna elettorale?“Incontro le persone, sono appena stato al mercato nella zona nord della città, incontro la gente a Castel Cerreto e in piazza Manara”.
Il clima politico è cambiato, ma nei suoi incontri come trova le persone?“Respiro un grande consenso, si incontrano anche persone che la pensano diversamente da me, ma la gente comune si ferma, discute e mi chiede come cambierà la città. C’è molta attesa e voglia di cambiare”.
Non mi dirà che con il 21,20% di vantaggio ora ha paura?“No, paura no. Però devo dire che i toni che vengono usati in questi ultimi giorni nei nostri confronti sono duri, accesi. I miei avversari puntano su un controprogramma per demolire la nostra squadra”.
Eppure non è nuovo agli scontri politici.“È vero, mi piace confrontarmi ma con flair play, non sono abituato a questo clima, che è decisamente cambiato rispetto a quindici giorni fa. È proprio cambiata la strategia dei miei avversari, forse dovuta al fatto che partono in forte svantaggio. Prima c’era una lotta nel centro sinistra, ora si sono tutti compattati contro di me”.
Che cosa sta facendo in queste ultime giornate di campagna elettorale?“Incontro le persone, sono appena stato al mercato nella zona nord della città, incontro la gente a Castel Cerreto e in piazza Manara”.
Il clima politico è cambiato, ma nei suoi incontri come trova le persone?“Respiro un grande consenso, si incontrano anche persone che la pensano diversamente da me, ma la gente comune si ferma, discute e mi chiede come cambierà la città. C’è molta attesa e voglia di cambiare”.
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